Dall’arte della guerra all’esercizio della pace
Da venerdì 11 a domenica 13 aprile 2025 si terrà il quarto ritiro di mindfulness, condotto da me insieme alla collega Ilaria Londi. Sede del ritiro sarà, come di consueto, il suggestivo Casale Pundarika a Riparbella in provincia di Pisa.
Dopo aver esplorato, negli anni passati, aspetti fondamentali della pratica di consapevolezza, quest’anno il ritiro sarà dedicato ad approfondire come la mindfulness possa aiutarci nell’avere relazioni armoniose e appaganti con il prossimo. Per far questo abbiamo scelto, come tema centrale del ritiro, quello del conflitto, declinato sia nelle sue dinamiche interpersonali che nelle sue manifestazioni interiori.
La meditazione è un’occupazione totalmente non violenta e non aggressiva. Non riempie lo spazio, concede la possibilità di collegarsi con un’apertura incondizionata – questo pone le basi per un cambiamento reale.
Pema Chödrön
Danilo Dolci, attivista per la pace, sociologo ed educatore, parlava di “potenziale maieutico del conflitto”. Partendo dal presupposto che la pace non equivale all’assenza di conflitti, è il modo in cui affrontiamo le avversità, le divergenze, le discussioni, i contrasti, gli scontri, che può determinare la nostra capacità di svilupparci come singoli e come collettività.
Dall’Oriente giunge una lunga tradizione millenaria che mostra un approccio molto particolare alla conflittualità. La famosa affermazione “La migliore guerra è quella non combattuta” viene fatta risalire a Sun Tzu, generale e filosofo cinese, vissuto nel V secolo a.C. e autore di un celebre trattato sull’arte della guerra. L’arte della spada del Samurai, il leggendario guerriero giapponese apparso poco prima dell’anno Mille, non descrive solo tecniche raffinatissime di combattimento, ma anche il percorso spirituale che ciascun praticante deve portare avanti. In epoca più recente, Morihei Ueshiba, il fondatore dell’Aiki-do, definisce l’arte marziale come strumento di pace: “Lo scopo dell’Aikido è quello di vincere il nemico interiore, quello che porta alla discordia e alla violenza, al fine di costruire un mondo di pace”.
Il confronto con l’altro, anche aspro, può essere fonte di scoperta e di crescita per tutti i contendenti, proprio grazie al gioco di specchi tra il conflitto interpersonale e il conflitto intrapsichico. Osservando ciò che detestiamo di un’altra persona, potremmo scoprire che quella cosa odiata è la stessa che non riusciamo ad accettare di noi stessi. Così, imparando ad accogliere ciò che di difficile c’è in noi, potremmo diventare più disponibili anche verso l’altro.
La conoscenza del “nemico interiore” va di pari passo con la scoperta del “maestro interiore”, da altri chiamato “vero Sé”, parte intuitiva in contatto con le forze risanatrici insite in ciascuno di noi – la vis medicatrix naturae di Ippocrate. È quella parte profonda di noi che “sa” quello di cui abbiamo veramente bisogno per vivere in pace e in armonia con noi stessi e gli altri.
Da ciò nasce il desiderio di proporre un ritiro di mindfulness volto all’esplorazione, attraverso varie pratiche di meditazione, di come agisce il conflitto dentro di noi e di come la consapevolezza di questo prezioso movimento intrapsichico sia il primo passo verso la quiete e la pace dentro e fuori di noi.
Il ruolo della meditazione di consapevolezza nelle relazioni umane
La mindfulness, ovvero la pratica della consapevolezza, offre strumenti preziosi per migliorare la qualità delle nostre relazioni interpersonali, perché stimola a un contatto autentico con le parti di noi in conflitto, con i nostri nemici interiori, ma anche con la fluidità del respiro, il quale scioglie, ancòra, rassicura. Quando pratichiamo la mindfulness, portiamo l’attenzione al momento presente, senza giudicare. Questo semplice atto ha un impatto profondo sulle nostre connessioni con gli altri.
Praticare mindfulness con consuetudine ci porta a scegliere un modo di stare nel mondo presenti e consapevoli rispetto a ciò che proviamo, pensiamo e agiamo. Accogliere con atteggiamento compassionevole le emozioni intense che generano tendenzialmente angoscia e impulsività, ci rende più capaci di osservare le opportunità di quel vissuto, anche se emerge da un conflitto, da una ferita o da una delusione legati alla relazione con gli altri.
Essere consapevoli del momento presente influisce su molti aspetti che ci mettono in interconnessione con gli altri. La mindfulness è uno strumento potente per migliorare la qualità delle nostre relazioni. Coltivando la consapevolezza, possiamo creare connessioni profonde, significative con le persone che ci circondano.
Organizzazione del ritiro
Sede di svolgimento: Casale Pundarika – Riparbella (PI)
Quando: dalle 16 di venerdì 11 aprile 2025 alle 16 di domenica 13 aprile 2025
Conduttrici: Dott.ssa Valentina Giovannetti e Dott.ssa Ilaria Londi, Psicologhe-Psicoterapeute-Istruttrici Mindfulness
Costi
Costo per il soggiorno: € 160,00 per la pensione completa a partire dal venerdì sera (comprendente pernottamento per due notti; cena del venerdì; colazione, pranzo e cena del sabato; colazione e pranzo della domenica)
Compenso per i conduttori: € 120,00
Iscrizioni
Per partecipare è necessario iscriversi entro il 23 marzo 2025.
Se sei interessato a partecipare, contattami qui.